Toro, il tempo delle punte: Zapata-Sanabria-Pellegri, fuori i gol!

Si può partire da una curiosità: l’unico attaccante del Torino in campo in tutte e quattro le partite fin qui disputate dai granata è Pietro Pellegri. Di per sé una bella notizia, visto che la continuità di impiego non è tradizionalmente stata una costante, per il giovane centravanti in passato spesso costretto a frequentare l’infermeria in alternanza al campo. Se il genovese è però sempre subentrato, Sanabria e Zapata si sono invece divisi la titolarità: il paraguaiano ha giocato dall’inizio contro Cagliari e Milan, il colombiano è sceso in campo dal primo minuto contro Genoa e Salernitana.

Palese la differenza: nelle prime due uscite il Toro ha segnato un solo gol – a San Siro grazie a Schuurs che ha deviato alle spalle di Maignan un tiro sporco di Ricci – mentre nelle ultime due sono arrivate 4 reti. Contro i rossoblù la firma di Radonjic ha marchiato una sfida dalla quale Zapata era già uscito. All’Arechi i gol sono invece stati di Buongiorno e ancora di Radonjic, che ne ha segnati due e ne ha sfiorato un terzo: a Salerno l’ex dell’Atalanta era in campo in tutte e tre le marcature. E il suo peso nel reparto offensivo è indubbiamente stato rilevante. In occasione del vantaggio granata, ad esempio, sull’angolo di Lazaro è stato lo stacco aereo di Zapata a costringere Lovato a un intervento scomposto che ha consentito al difensore – tenuto in gioco da Bohinen – di calciare superando Ochoa a pochi metri dalla porta.

Mancano i gol degli attaccanti

Riepilogando, il Toro nelle suddette quattro partite ha realizzato 5 gol con tre diversi interpreti: Schuurs e Buongiorno, cioè due difensori, e Radonjic, cioè un esterno offensivo o trequartista che dir si voglia, che per adesso è il capocannoniere con tre reti. Cosa manca? Semplice, nel tabellino dei marcatori non è ancora entrato alcun centravanti dei tre a disposizione di Juric. Una lacuna che i granata vogliono coprire nella sfida di domani contro la Roma. Detto che dal gruppo sarebbe salutata con gioia una vittoria anche portata in dote da Milinkovic-Savic (Provedel in Champions, con un colpo di testa che ha pareggiato la sfida contro l’Atletico, ci è appena riuscito), medesimo gruppo in questi giorni al Filadelfia ha moltiplicato gli sforzi per mettere Zapata (e Sanabria o Pellegri dovessero subentrare) nelle migliori condizioni per rendersi letali dalle parti di Rui Patricio.

L’orizzonte di Juric, infatti, rimane un Torino da piazzare almeno da inizio gara con il modulo di riferimento, cioè il 3-4-2-1. In questa fase, dovessero essere contemporaneamente impiegati Zapata e Sanabria, quest’ultimo dovrebbe agire da trequartista. È semmai a partita in corso che si potrebbero vedere i granata con un elemento schierato in posizione centrale alle spalle di due punte classiche. Una soluzione provata, come spiegato da Juric il quale però, prima della trasferta di Salerno, ha chiarito che ora come ora vede la sua squadra con il singolo centravanti. Domani, a occuparsi di rifinire per Zapata, sarà Radonjic, mentre resta qualche dubbio sul secondo trequartista. Sanabria è una possibilità remota, mentre le non perfette condizioni di Vlasic tengono aperta la porta alle soluzioni alternative, con Seck nel caso favorito su Karamoh per completare il reparto.

Difficile possa essere percorsa l’ulteriore via che prevede sia alzato un centrocampista in appoggio a Radonjic, come successo con Ricci contro il Milan, detto che anche Tameze, nel Verona, ha spesso alzato il proprio raggio d’azione. Juric tiene tutti sulla corda, pesa il recupero degli acciaccati, e cerca la soluzione migliore per far sì che i centravanti si sblocchino. Zapata – in campionato a segno, ma con la maglia dell’Atalanta – innanzitutto.

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